Portavoce




Stefano Rosselli è nato a Quistello il 13 gennaio del 1971, ma ha sempre vissuto a Suzzara. Nel 1990 ha conseguito il diploma di liceo scientifico. Durante gli anni dell’università, dal 1993 al 1995, ha collaborato con il quotidiano “La Voce di Mantova” come corrispondente da Suzzara. Nel 1996-1997 ha avuto anche una breve esperienza come volontario alla conduzione del notiziario di Radio Zero. Nel 1998 si è laureato in Lettere con la votazione di 110/110 con lode all’Università di Bologna.

Dal 1999 al 2001 ha lavorato come operaio all’Iveco di Suzzara. Dal 2001 al 2007 si è occupato di comunicazione all’interno dell’area promozionale della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova. Il 1 settembre del 2007 ha voltato di nuovo pagina, iniziando la carriera di docente: da allora insegna Lettere presso la Scuola media "Pascoli" dell’Istituto Comprensivo “Il Milione” di Suzzara. E' sposato con Alina e ha una figlia, Giulia.

Cittadino tra i cittadini

"Dopo quasi cinque anni di presenza in consiglio comunale - spiega Stefano Rosselli - Non mi sento un politico, ma ancora e sempre un cittadino fra i cittadini, un cittadino esperto e volenteroso, che si vuole impegnare per la sua comunità. Con me è cresciuto anche un gruppo di persone fantastiche, con cui collaboro da oltre tre anni. Insieme a loro e con l'apporto di tantissimi cittadini, durante oltre 100 banchetti nelle piazze e decine di eventi pubblici, abbiamo costruito, mattone dopo mattone, un'idea di città che è confluita nel programma per le prossime elezioni amministrative.

Credo che, forti dell'esperienza maturata in consiglio e consapevoli di essere sempre stati propositivi grazie ad oltre 130 tra mozioni e interpellanze presentate in consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle abbia tutte le carte in regola per provare a rendere Suzzara una città più vivibile, più rispettosa dell’ambiente e più attrattiva, all’insegna del motto che abbiamo coniato per descrivere il nostro impegno: "Progettiamo Suzzara, Proteggiamo Suzzara", cioè ripensiamo la nostra città e tuteliamo, valorizzandole, le sue eccellenze. Non proponiamo chissà quali opere o eclatanti obiettivi, ma un programma per così dire "normale", ispirato dal buon senso, dallo spirito di osservazione delle criticità più urgenti del nostro territorio e dall'amore che proviamo per la realtà in cui viviamo".

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